(Testo di Salvatore Cardello)
Seguendo una tradizione secolare che ha origine nel ‘600 e che trovò la sua massima espressione nell’800 con il famoso Padre Benedetto Papale, migliaia di coppi, preparati e colorati rigorosamente a mano, secondo un’antica maestria che si tramanda da padre in figlio, vengono posti lungo tutti i gradini per formare un unico meraviglioso disegno.
In fondo al coppo viene posta della sabbia e, sopra, una luméra (da qui la denominazione di “luminaria”), piccolo recipiente in terracotta, dotata di apposito stoppino in cotone, che al momento giusto viene riempita d’olio di oliva mediante la stagnata (recipiente di latta con un lungo becco ).
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Già dalla mattina del 23 luglio la Scala si offre allo sguardo curioso dei cittadini e dei visitatori che cercheranno il punto migliore sulla Piazza Municipio o sulla Via P.pe Amedeo per ammirare il disegno nella sua interezza; ma ancor più quando, all’ora stabilita del 24 luglio, centinaia di persone, oggi munite di un’asticina in legno al posto dell’antico buceddu (fuscello secco di pianta selvatica), affolleranno la Scala affinché nel giro di pochi minuti una luce fiammeggiante illumini i coppi e offra uno spettacolo di un fascino indescrivibile.
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